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lunedì 26 giugno 2017

Occidentali's Yoga

Una volta mi sono ubriacata ad un matrimonio e invece di fare le cose che fanno tutti da ubriachi- limonare con gente a caso o ballare sui tavoli cantando Ricky Martin -sono andata da invitati che non conoscevo a rompere le scatole sull'appropriazione culturale.
Che e' sostanzialmente quando utilizziamo i simboli di una cultura in modo irrispettoso, tipo vestirsi da Nativi Americani a Denver ad Halloween dopo che i tuoi avi hanno sterminato gli Apache. 

Ora nessuno mi invitera' piu' ad un matrimonio, pero' penso davvero che sia sbagliato appropriarsi in modo irrispettoso di altre culture. E dal momento che studio religioni e mi piace uscire dalla mia comfort zone sono entrata in moschee e templi, ho fatto meditazione zen e offerte a divinita' Shintoiste, ma ho sempre cercato di farlo con rispetto. E di conseguenza mi danno un po' fastidio le persone che prendono simboli orientali a caso perche' fa figo, un po' alla Occidentali's Karma (canzone su cui, chissa', faro' un post a parte magari).

Va da se che sia cauta con lo Yoga, anche se mi attira molto. Ma mi interessa come modo di fare stretching e rilassarsi, e cerco di stare lontana dai santoni che dicono "Namaste" ogni tre parole e sicuro manco sanno che vuol dire (non che io lo sapessi eh, ma infatti non vado in giro a fare la santona).

E per parlare di Yoga ho preso da qui gli Yoga Cats


Purtroppo pero' nelle mie avventure con lo Yoga non e' andata sempre tutto bene.

Il mio primo approccio e' stato con un'amica che mi ha dato dei DVD di uno yogi che seguiva lei, e che diceva di conoscere proprio lo Yoga originale presa dall'India. 
All'inizio mi sembrava tanto bravo anche se faceva un po' ridere per come urlava "savashana" dai picchi delle montagne.
Poi la mia amica, che lo conosceva personalmente perche' aveva fatto dei seminari con lui, si e' messa a dire che era un Master e grazie allo Yoga non si ammalava mai, e che era pero' necessario vestirsi solo di bianco e non bere piu' caffe'.
"Mi sembra una setta" ho osato io, che avevo un master in Scienze delle Religioni, quindi non era una boutade
"Mi sa che hai ragione" ha detto la mia amica
"Mi sa pure a noi" hanno detto un gruppo di altri membri, che alla fine l'hanno denunciato perche' questo si portava a letto le allieve dicendogli che solo facendo sesso con lui avrebbero raggiunto l'illuminazione (che e' tipo la scusa meno originale del mondo, poi).
E' finita che io e la mia amica abbiamo deciso di scriverci un articolo assieme e quelli che gli sono rimasti fedeli hanno minacciato di denunciarmi e ciao, con in mezzo gli avvocati e' sfumato un perfetto lavoro accademico.


Nonostante cio', quando sono approdata a Boulder, capitale dello Yoga, del kale, e dei ricchi bianchi hippie, non ho potuto ignorare il richiamo del tappetino. Ho fatto Yoga rilassante, Yoga del cioccolato (la mia preferita, in cui mangi cioccolato mentre mediti), hip-hop Yoga, e molto altro.
La mia preferita era un corso di Yoga trovato su groupon con un'insegnante che aveva studiato a Firenze (notoriamente, il centro della spiritualita' indiana) e che mi sembrava seria, perche' faceva anche riabilitazione per disabili e insegnava ai grandi obesi a vestirsi da soli ed alzarsi.
Faceva Iyengar Yoga, da me ribattezzata "Yoga Salame" perche' ci facevamo pendere da funi fissate al muro e mi sembrava di essere un affettato.
Questa aveva come sogno quello di aprire un agriturismo in Toscana e di insegnarci Yoga, idea che sicuramente hanno gia' avuto in tremila, ma io per sicurezza mi sono comunque offerta di aiutarla.
Anche perche' mi sa che non faceva molti soldi con lo Yoga per obesi, visto che a Boulder la persona piu' grassa era larga come una delle mie cosce.


Arrivata in Germania, mi sono comprata un tappetino su Amazon e ho preso a seguire gente a caso su YouTube basandomi su quanto poco probabile fosse che mi denunciassero in futuro. Quando, sabato scorso, ho scoperto di un'iniziativa chiamata Yoga Nacht, in cui tutte le scuole di Yoga offrivano corsi serali ad un prezzo scontato, mi ci sono lanciata. Oltretutto, mi sono detta, Yoga e' facile anche in tedesco, tanto tutte le pose hanno nomi di animali tipo Katze, Hund, Kobra.

Volevo provare una cosa che si chiama Yoga Aerea e credo sia un'evoluzione dello Yoga Salame. Pero' arrivata ho scoperto che non c'erano piu' posti e un po' delusa ho accettato di andare ad un altro corso. Dal momento che il mio Tedesco e' pessimo non ho capito cosa fosse, ma ho intuito fosse una cosa di improvvisazione. Ho scoperto cosi' che non era Yoga, ma Musicoterapia, e consisteva nel creare la peggio cacofonia di sempre suonando strumenti a caso.
Lo scopo e' imparare la spontaneita'. Che con i Tedeschi ti raccomando.
Ma anche rilassarsi. Cosa che con me non e' successa, perche' mi e' stato chiesto di spiegare in Tedesco le mie impressioni ed e' stata l'impresa piu' titanica di sempre, soprattutto perche' tra i partecipanti, per una ironica coincidenza del destino, c'era anche la mia insegnante di Tedesco.
Un esame, praticamente.

Dopo aver fatto cio', mi sono spostata in un'altra scuola assieme all'insegnante di Tedesco. Ed e' stato molto imbarazzante parlare con lei non tanto perche' non sia gentile (al contrario, lo e' molto), ma perche' mi sono ricordata che io al corso di Tedesco dico un sacco di bugie.
Non che io sia una mentitrice cronica, ma tutte le volte che c'e' da fare un temino su di me non scrivo la verita' (tipo, che so, che studio i linga), ma uso le parole che conosco e scrivo cose tipo "Mi piace mangiare la torta di mele e parlare il Cinese".
Quindi avere un dialogo con questa persona mi ha reso tesa come una corda di violino.


Nella secondo scuola ci hanno dato snack vegani e te', e abbiamo iniziato Thai Yoga. Che, a dispetto del nome, non e' Yoga ma una sorta di corso di massaggi. L'insegnante era completamente tatuata, con le lettere "yoga" scritte dulle nocche delle dita. Che e' un po' come se io mi tatuassi "Postdoc".
Stavo iniziando a divertirmi con i massaggi quando lei ci ha fatto tutti cantare "Ooooom Oooooom Shanti Shanti", e poi una canzone in Inglese (lingua tipica dello Yoga) che parlava della Light of Love.
Questo, assieme alle pietre da meditazione e ai tappetini di bambu' da quaranta euro che tentavano di vendere, mi ha fatto capire con orrore che si, mi trovavo dentro Occidentali's Karma.
Non ero sicura se mi sentissi piu' spirituale o solo piu' pirla. 

Detto cio', poi c'e' stata una di quelle sessioni di Yoga normali in cui mettersi in posizioni imbarazzanti e stare troppo vicino ai piedi nudi della persona davanti, e li' mi sono rilassata davvero.

Ora c'e' solo da provare Bier Yoga (sicura che, assieme agli snack vegani, la birra sara' gluten-free) 

giovedì 22 giugno 2017

Risotto agli asparagi di stagione - facile e veloce

Non so voi, ma io amo i blog di cucina. Non ne ho uno preferito, diciamo che alle volte mi ritrovo con il frigo vuoto e la sola capacita' di farmi un uovo sodo troppo cotto, e allora maledico un pochetto i supermercati che chiudono tutti alle 8 e cerco su google "Ricette con avocado riso e mandorle" trovando centinaia di blog che mi salvano la cena (giuro, non e' male riso mandorle e avocado).

Sono una pessima lettrice di blog di cucina perche' nelle ricette c'e' sempre quel "e ora spolverate tutto con della cannella del Peru' meridionale e lasciate riposare due ore prima di mettere in forno", e io la prendo come un "seee sticazzi se avessi la cannella del Peru' O abbastanza tempo da perdere sarei Antonella Clerici, altro che star qui a far la pezzente su Internet", schiaffo un po' di sale e/o zucchero e butto in forno. E poi mi arrabbio con le tizie che commentano "Oh Lauretta del blog CucinoIoCuciniTuCuciniamoNoi, mi e' venuta proprio perfetta la tua ricetta", perche' a me non assomiglia mai alle fotografie.



Foto tutte prese da GialloZafferano per attirare piu' lettori


Pero' benedico i blog perche' ricordo che quando io e mio moroso abbiamo fatto la sbrisolona e abbiamo chiesto la ricetta a sua mamma, lei ha tirato fuori un quaderno con scritte a mano tutte le sue ricette e con i trafiletti delle riviste anni 70' in cui si spiegava come fare il pesce o la torta di mele. 

Voglio dire, fossi stata giovane in quei tempi quanti piatti di riso in bianco mi sarei fatta. Sicuro avrei lottato con piu' vigore per togliere le donne dalle cucine. 

C'e' pero' una cosa che non capisco dei blog di cucina. Quelli tipo GialloZafferano fanno partire a tradimento quei video odiosi dove la tizia con la voce stridula o il tizio so-tutto-io ti spiegano in modo fastidiosissimo come fare una frittata e tu devi precipitarti a togliere il suono. Quelli amatoriali tipo Lauretta CucinoIoCuciniTuCuciniamoNoi di solito partono sempre con dei giganteschi cappelli prima di darti la ricetta "Oggi la vostra Lauretta e' andata a trovare il cugino Tobia e si e' detta, che gli porto? A Tobia tanto piacciono i fagiolini ma non sono di stagione...".

E io che mi chiedo: sto cercando di farmi una cena con tre ingredienti, chemmifrega del cugino tuo?


Certo, GialloZafferano mi ha inconsapevolmente prestato le foto ma io mi sono dovuta sorbire tutte le sue pubblicita' 


Ma poi ho capito. Come se Levi-Strauss non ci avesse insegnato nulla sul cotto e il crudo. Il cibo e' una questione di relazioni sociali, e alla gente piace andare su Internet e PARLARE di cibo. Non sono tutti come me che DAVVERO non sanno in che modo unire gli ingredienti che hanno in frigo. Tutto quel food porn su Instagram con gli hashtag #CenettaLeggera e le foto di tacchini ripieni di piccione e' perche' alla gente piace il cibo come argomento di conversazione oltre che come cosa da mettersi in pancia.


Tutta questa premessa perche' oggi voglio parlarvi di asparagi


Risotto agli asparagi di stagione - facile e veloce


Ciao a tutte mie care (perche' si sa, la cucina ancora il patriarcato non l'ha sconfitto), oggi la vostra Giupy vuole parlarvi della verdura che piu' di tutte fa primavera: l'asparago!


Infatti in Germania questo periodo dell'anno lo chiamano proprio SPARGELZEIT, cioe' il tempo degli asparagi (che poi e' pure un film in cui una giovane tedesca si innamora per la prima volta e finisce tutto a birra e crauti).


Ovunque tu vada ci sono gli asparagi. Nei banchetti dei mercati. Nei supermercati. Ovviamente sottaceto. Ma ho pure visto dei distributori automatici nelle strade di campagna.

DISTRIBUTORI AUTOMATICI DI ASPARAGI.

Pero' non sono come i nostri. O meglio, ci sono quelli verdi nostri e quelli bianchi enormi che non sanno di nulla. Pero' quelli locali e tedeschi sono quelli bianchi, che infatti sono chiamati asparagi e basta. Quelli verdi sono asparagi verdi.


Quindi chi sono io per non comprare gli asparagi e mangiarmeli per festeggiare la primavera? (E non state qui a farmi i fiscali, LO SO che da ieri siamo in estate ma l'estate tedesca e' un concetto metafisico piu' che temporale).


E qui vi propongo la mia ricetta del risotto agli asparagi made in cruccolandia, sperando che abbiate letto fin qui attirati dal titolo accattivante.



Questi sono quelli milanesi. No tedeschi


Ingredienti

- riso
- asparagi
- quello che avete in casa 

Tempo di preparazione: quattro o cinque canzoni lasciate andare su YouTube con inframezzo pubblicitario dello spray per coprire gli odori quando si va in bagno.


Procedimento: prendete quello che avete in casa e mettetelo in una pentola con acqua per fare il brodo. Certo, potreste usare il dado gia' fatto ma contiene il glutine e io povera sfigata non posso mangiarlo.


Poi iniziate a pensare che volete farvi domani come schiscetta del pranzo.

Poi pulite piu' o meno sommariamente gli asparagi e tagliateli come viene.
Poi ricordatevi che c'e' da far andare la lavatrice.
Ppoi mettete a tostare il riso in una padella.
Poi andate a far andare la lavatrice e li vi accorgete che c'e' pure da riempirla.
Mettete su il podcast dell'ultimo Internazionale per non annoiarvi.
A quel punto vi accorgerete che il riso sta bruciando.
Prendete il vino dell'aperitivo dell'altro giono e mettetene una quantita' a caso nella padella provocando una sorta di fungo nucleare di fumo e grande sfrigolio che vi fara' perdere l'oroscopo di Rob Brezsny nel podcast.
Bevete un po' di vino, che e' stata dura.
Mischiate gli asparagi.
Fatevi venire una grande idea per il vostro ultimo articolo e mollate tutto per andare a scriverla al pc.
Tornate in cucina e accorgetevi che il riso si e' attaccato al fondo della padella.
Mettete il brodo abbondande e girate per fare l'onda.
Fare l'onda vi annoia quindi mettetevi ad ascoltare i messaggi vocali di whatsapp.
Cantate a voce molto alta "Non sono una signora" quando avete finito i messaggi.
Andate a gettare la spazzatura per far passare il tempo. 


Si ecco, diciamo che piu' o meno viene cosi'


E VOILA'! Il risotto e' pronto. Se l'avete in casa metteteci formaggio, o burro, o quello che trovate. 

Mangiatelo davanti alla nuova stagione di Orange is the New Black cosi' sarete prese dalla trama e non sentirete minimamente il sapore di quello che state mangiando.

E poi prendete quello che avete usato per fare il brodo e portatevelo domani come schiscetta assieme al riso avanzato visto che chiaramente avete dimenticato di preparare il pranzo.


E presto e' ancora week end, e ci sara' moroso a fare un riso perfetto, mentre io leggo Internazionale ad alta voce. 


Buon appetito!

venerdì 16 giugno 2017

Tutti i nostri linga

Siamo in una sala conferenze, con i tavoli disposti in cerchio. Una professoressa con gli occhiali da intellettuale mostra un power point ad una ventina di ricercatori e dottorandi che ascoltano attenti.
"Come potete vedere" dice, indicando una foto "qui il bassorilievo del Buddha e' stato trasformato in un linga, segno di contatto con l'Induismo"
Una distinta professoressa alza la mano e dice educatamente con forte accento inglese che secondo lei quello non e' un linga.

Passano alcuni minuti di pacifica conversazione tra le due, in cui nessuna cambia la propria opinione.

Il tutto finisce con la prima che sbotta "Ma non lo vedi che e' un cazzo di pene? A fucking penis? Lo sai com'e' fatto un pene?"

Questo e' quello che succedeva in uno dei primi meeting a cui ho preso parte nel mio postdoc, di cui ho ormai celebrato un anno. 


Grazie al cielo, io sapevo cos'e' un linga, nozione imparata all'universita' durante il corso di filosofie e religioni dell'India. Ecco, magari tra voi c'e' qualcuno che pensa che nella vita si debba studiare cose utili. Io non sapro' cambiare una valvola cardiaca o progettare una nave, pero' sono la persona che in un museo, quando tutti si chiedono cosa sia quel siluro di pietra, puo' spiegare professionale che si tratta del linga, il pene di Shiva.



Esempio di linga preso da qui


Nel corso di filosofie e religioni dell'India purtroppo non ho avuto modo di leggere la storia del linga, ma la posso riportare come mi e' stata raccontata da una collega indologa.


Shiva e il suo amico Visnu, che sono le due divinita' piu'' fighe dell'Induismo, si accorgono che in una certa regione la gente si fa i cavoli suoi invece di pensare alle divinita', cioe' a loro. Essendo le divinita' egocentriche si incazzano. Dal momento che il dio vendicatore del Vecchio Testamento con locuste e distruzione non era nei paraggi, trovano un modo piu' creativo di distruggere la vita a queste persone. Shiva si presenta nudo e bellissimo con un enorme pene eretto, e tutte le donne abbandonano i mariti per seguire questa sorta di Rocco Siffredi in versione gigante. Nel frattempo Shiva si mostra come una donna bellissima. Notiamo qui che ci sarebbe pure Sakti (o Parvati), la divinita' femminile, ma niente, certe volte sono sempre gli uomini a prendersi i ruoli piu' importanti. Gli uomini cosi' si mettono a seguire Visnu versione bella sgnacchera e tutto finisce nel caos. Ora, capiamo che questa punizione stile sexy shop e' sempre e comunque meglio delle piaghe d'Egitto. Per cercare di far tornare la normalita', gli stolti uomini decidono di tagliare il pene di Shiva che, indovinate un po', si incazza. E porta distruzione e terrore finche', per placarlo, le genti non iniziano a venerare il suo pene.


Ho chiesto se poi il pene se lo riattaccava ma non mi e' stata data risposta.



Carino Shiva, no?
Ora, io non so esattamente se questa versione della storia sia accurata, fatto sta che secondo la mia collega i templi in India sono pieni di simboli fallici e vagine, talvolte spalmate di olii o di sostanze biancastre, nel caso non fosse esplicito abbastanza. Mi raccontava che in questi templi solo gli Induisti possono entrare e seguendo particolari norme rituali, per esempio bisogna essere puliti e non avere il ciclo mestruale o non aver mangiato delle uova. Lei e' ebrea ma si e' spacciata per Induista e ha avuto accesso a tutti questi peni. Quindi se andate in India fatelo pure voi, o rimarrete confinati nei templi finti per turisti.

E prima di pensare che questi Induisti siano strani, consideriamo che i simboli fallici esistono in moltissime culture. In Giappone ci sono templi con dentro divinita' a forma di pene e -cosa che mi sono persa e per sempre mi pentiro' -fanno un festival in cui portano in giro un pene gigante per Tokyo. Avevano peni i Greci, i Romani, e i Babilonesi.

Ora tutta questa simbologia noi ce la siamo un po' persa, almeno in modo esplicito.
Ma basta fare attenzione, guardate i grattacieli: che cosa sono se non il simbolo piu' altro del fallocentrismo? 

E noi ancora li veneriamo, questi peni che stanno dentro delle torri falliformi




(Perche' ho scritto questo post? Be', per rispondere alla domanda che mi fanno spesso "Ma il tuo lavoro non e' noioso?" e, in second'ordine, "Ma a studiare le religioni non sono solo persone un po' puritane?")

giovedì 8 giugno 2017

Il gufo d'oro e i mafiosi

Sento il bisogno di fare un breve post per festeggiare con voi, miei fedeli lettori, il fatto che, per celebrare il mio primo anno crucco, ho finito tutti i corsi di quella app che per privacy chiameremo Buolinguo. 


E quando finisci Buolinguo ti esce il gufo d'oro

Certo, secondo Buolinguo sono solo 37% fluent in Tedesco (fluent rispetto a cosa, poi?) e in effetti non so dire nulla. Pero' potrei connettere questo risultato a Linkedin, e secondo me mi aiuterebbe a trovare lavoro.
"Mi dica, Frau Giupy, perche' dovrei assumerla?"
"Perche' per un cazzo di anno ho viaggiato sulla metro dicendo a me stessa che sono una banana e che bevo del vino ad un'app che il resto del mondo si stanca dopo tre giorni.
Magari non parlero' come Goethe, ma nessuno puo' dire che mi manchi la costanza. La dignita', forse, un pochino".

La grande delusione e' che pensavo di essere l'unica ad avere un blog dove pubblico le frasi sceme di Buolinguo, invece c'e' proprio un blog apposito che vi invito a leggere perche' fa molto ridere: https://wtfduolingo.tumblr.com/

Pero' pubblichero' comunque qui le ultime, bellissime frasi che la mia app preferita mi ha regalato


Siamo studenti a cui piace bere la birra. Oh, e poi non ditemi che gli stereotipi sui Tedeschi sono infondati..


Conosciamo una donna la cui sorella vende cammelli. E poi ho un cugino che ammaestra alligatori


Perche' l'orso dirige l'orchestra? E questa mi riporta direttamente a questo post. Proprio ossessionati con gli orsi stanno. 


La dimensione non e' tutto. Perche' lo sappiamo, ci vuole pure l'abilita' ;)


Non sto indossando nessun vestito. Evviva il nudismo!


La strega trasformo' il principe in un drago. Che ho messo perche' amo i draghi

E vi lascio ora con una perla che non viene dal mio amato Buolinguo, ma da un libro che ho trovato in una libreria e, come potete immaginare, non ho comprato.

 

E' la storia di un tizio che si chiama (o lavora per un posto che si chiama?) "Pizza Mafioso". Per favore fate caso alla sua faccia e al modo in cui paga lo spaccino pakistano 200 euro.

Cosi', ci vedono cosi', santoiddio


I tedeschi berranno anche la birra, ma sugli stereotipi nostri dobbiamo lavorarci ancora un pochetto mi sa.